Una storia a metà tra vita vissuta e lezione di fotografia. Oggi vi racconto della mia esperienza alla Breslau Poland quando, sotto una pioggia torrenziale, ho fotografato la speciale notturna adattandomi alle condizioni estreme che imperversavano in quella notte.
Foto e testo di Paolo Baraldi
Era una di quelle notti da stare chiusi in casa, anche se è difficile chiamare una tenda casa. In quel momento era comunque l’unico “tetto” che avevo sopra la mia testa. Fuori era buio pesto, pioveva a dirotto e tirava forte il vento. Alle 23.00, Didier, fotografo francese, mi chiama: “Paolo, tu es pret?” Sinceramente non ero pronto e non avevo nessuna voglia di uscire sotto quella tempesta per fotografare la notturna della Poland Breslau. Ma… come si dice nello spettacolo “ the show must go on” e la scritta “must go on” , tatuata sulle mie dita, me lo imponeva. Non potevo tirarmi indietro! “Ok Didier, J’arrive”.
Mi vesto, prendo la mia attrezzatura ed esco per salire sul fuorisrtrada che ci aspettava per portarci sul punto prescelto per fotografare la gara. Arriviamo giusto in tempo; pochi minuti prima della partenza. Un chiassoso manipolo di ragazzi polacchi era già li per guardare la corsa. Erano fradici, infreddoliti e maledettamente rumorosi. Solo grazie a qualche bicchiere di troppo di “Bimber”, una specie di grappa polacca fatta in casa, potevano resistere a quelle condizioni meteorologiche.
Io e Didier ci guardiamo intorno; anche se non era rimasto molto spazio per noi, troviamo la nostra posizione ideale per fotografare le macchine all’uscita da un piccolo guado. “Putain…. est tout noir!” mi dice il francese. Effettivamente eravamo completamente avvolti dal buio di quella fottuta notte polacca e dovevamo trovare una soluzione per realizzare delle buone fotografie. Andava illuminato in qualche maniera lo sfondo. L’unica possibilità era quella di utilizzare i fari dei 4x4 dell’organizzazione. Chiamiamo ai nostri driver e spieghiamo loro come posizionarsi. Perfetto! Con solo poche manovre gli alberi nel background sono perfettamente illuminati. Facciamo sistemare dei grossi ombrelloni per proteggerci, almeno in parte, dalla pioggia che non da segno di smettere e ci posizioniamo in attesa dei primi concorrenti.
Manca poco, veramente poco e devo decidere come fotografare la notturna. Faccio uno, due, tre sorsi di Bimber da una bottiglia che mi passa un ragazzo vicino a me ed ecco l’idea! Regolo l’esposizione della macchina fotografica in manuale con un tempo di 1/10 di secondo, diaframma 5.6 ed iso 3200. Accendo il flash e lo imposto con il lampo sincronizzato sulla seconda tendina. E… panning sia! In fotografia, con il termine panning si intende quella particolare tecnica che grazie a dei tempi di esposizione bassi e seguendo il movimento del soggetto con la fotocamera si ottiene come risultato il soggetto nitido ed a fuoco mentre lo sfondo è mosso. Soluzione particolarmente apprezzata per rendere la sensazione di velocità. Il mio è un panning un po’ particolare non solo perché fatto di notte ma soprattutto perché sfrutto anche l’effetto del flash per illuminare meglio e congelare il movimento dei veicoli in gara. Uno degli insegnamenti di Giac, Giac Casale il padre della cantante Rossana Casale e mio grande Maestro, che non mi dimenticherò mai è stato: “impara alla perfezione la tecnica fotografica, falla tua e poi dimenticatene!”.
Un'altra sorsata di Bimber dalla bottiglia dell’ormai amico Pawel e sono pronto! Sarà l’alcool quasi puro della sbobba che sto bevendo, sarà la concentrazione nel fotografare la Breslau ma quasi non mi accorgo più della pioggia e del vento. Passano i secondi, i minuti e le ore… io e Didier scattiamo, scattiamo e scattiamo ancora come se non ci fosse un fine. Esausti e non nego un po’ brilli, alle 03.00 di notte rientriamo al campo. In macchina incominciamo a sentire la stanchezza ed il freddo… Per fortuna al nostro rientro la cucina è ancora aperta! Un piatto di una specie di spezzatino con le patate ed un caffè caldo ci aiutano a stare meglio. Sono le 04.30, è ora di dormire! Fra poche ore tutto ricomincerà perché “the race must go on!”.