Chi ha detto che le sospensioni indipendenti non sono valide in fuoristrada? La diatriba è ancora aperta e, forse, mai si arriverà ad una soluzione definitiva. Nel frattempo, vi propongo questo Wrangler TJ con sistema IFS realizzato dalla spagnola 4x4 Proyect.
Testo di Paolo Baraldi, foto di Nicolas Stevenin
Fino a qualche anno fa, il sistema di sospensioni indipendenti era quasi snobbato dai fuoristradiasti duri e puri; era considerato un “affare” da SUV e pick up. A parte il discorso dei 4x4 cross country, dove, con le dovute modifiche e rinforzi, è innegabile l’efficacia e la precisione di guida dei bracci indipendenti anteriori, il ponte rigido, per le sue prestazioni e per la sua escursione, è sempre stato preferito da chi ama affrontare i grandi ostacoli.
Molto probabilmente l’Independent Front Suspension si fece notare e si impose per la prima volta nel 2011 alla King of the Hammers grazie a Shannon Campbell che portò alla vittoria il suo buggy con IFS. Da quella data, molti veicoli Ultra4 vennero equipaggiati con questo sistema che poi si diffuse largamente in altre discipline ed anche in Europa.
Miguel Garcia Pelayo della spagnola 4x4 Proyect
L’IFS di cui vi parlo, seppur nel concetto simile, tecnicamente è molto diverso da quelli realizzati di serie dalle case costruttrici ed offre maggiori vantaggi sia in termini di robustezza, di guidabilità e di escursione. Pensavo che l’Independent Front Suspension fosse solo una questione da prototipi ed invece, la spagnola 4x4 Proyect, con sede a Saragozza, mi ha smentito con il suo bel Wrangler TJK, in seguito vi spiegherò il significato della K, che ho scovato al Camp Jeep iberico di qualche anno fa.
Miguel Garcia Pelayo è il deus ex machina di questa azienda che in pochi anni è passata da essere rivenditore generico di accessori per 4x4 a consulente, progettista e realizzatore di soluzioni innovative sia per il settore civile e industriale che per quello militare. Specializzati in sospensioni ed organi di trasmissione, la 4x4 Proyect si è voluta mettere alla prova con un Wrangler TJ con l’intento di migliorarne la mobilità, la guidabilità e la luce da terra anteriore.
Tutto su questo Wrangler TJK con sospensioni IFS
Il risultato finale è questo bellissimo, perché è molto ben curato anche l’allestimento esterno, TJK con sistema IFS e motore 2.8 CRD proveniente da un JK, ed ecco svelato il perché della K. Dopo aver messo alla prova in offroad questo TJK, sono rimasto positivamente sorpreso dalla facilità con cui si guida, dalla buona mobilità che grazie all’IFS permette di avere sempre le quattro ruote a terra e dalla robustezza del sistema che messo alla prova più volte su di un saltò, con atterraggio sempre perfetto grazie agli ammortizzatori FOX, non ha dato segni di cedimento.
I dettagli tecnici del Wrangler TJK
Sotto il cofano troviamo trapiantato il motore turbo diesel CRD 2.8 di un JK che ora, dopo un’attenta messa a punto dispone di 193 cavalli con una coppia di 540Nm. Lo scarico artigianale è stato realizzato con tubi del diametro di 3.25 pollici contro i 2.25 degli originali. Il riduttore è un NP231con rapporto 2.72.
Il nuovo filtro dell’aria è un K&N della serie “race”
Il grosso del lavoro di questa preparazione è avvenuta all’avantreno. Per prima cosa è stato completamente smontato il ponte anteriore e tutti i relativi attacchi al telaio per lasciare spazio alla gabbia tubolare, fissata ai longheroni ed alla traversa, che ospita il differenziale ed alla quale si fissano i bracci indipendenti. Il differenziale adattato è un Ford 8.8 con blocco del differenziale al 100% di ARB. Al posto dei semiassi troviamo degli alberi a cardano artigianali che lavorano con un angolo massimo di 49° lato ruota e di 46° lato differenziale. Infine l’albero di trasmissione artigianale è semplice in quanto con il differenziale fisso non servono grandi angoli di lavoro.
Primo piano sui triangoli dell’IFS che dispongono di ben 21 pollici, vale a dire 53 cm di escursione.
Come ammortizzatori, troviamo un coilover ed un bypass da 2.5” della Fox che a telaio si fissano ad un castello realizzato ad hoc.
E' stata inoltre installata una barra Antirock della Currie.
Al posteriore troviamo un ponte della Currie Dana 60 con Detroit Locker. I freni sono Currie da 300 mm e l’albero di trasmissione a doppio cardano è artigianale. La geometria delle sospensioni è un 4-link con puntoni in alluminio. Come all’anteriore, anche qui troviamo dei coilover abbinati a dei bypass da 2.5” della Fox.
Gli pneumatici sono dei BF Goodrich Krawler KM2 da 37x12.50R17 montati su dei cerchi Trailready con Beadlock da 17x9.
Lo sterzo è gestito idraulicamente con sistema PSC.
I passaruota di serie sono stati eliminati a favore dei nuovi realizzati in alluminio che meglio avvolgono gli pneumatici.
Tutti i fari compresa la barra a tetto sono a led.
Nel paraurti anteriore troviamo un verricello Milemarker da 10500 lb con cavo tessile Smittybilt Spydura.
Al posteriore è stato installato un cancello porta ruota in alluminio.
I sottoporta sono stati irrobustiti per evitare deformazioni in caso di spanciamenti.
Nell’abitacolo troviamo dei nuovi sedili anatomici della Sparco.