I pick up sono tra quei veicoli la cui diffusione è sempre più in crescita anche tra i fuoristradisti appassionati di viaggi che li apprezzano per le loro doti di carico. Bisogna fare però attenzione al tipo di destinazione d’uso per non incappare nelle limitazioni all’uso privato date dal tipo di immatricolazione come autocarro, obbligatoria solo in Italia. L’Uso Proprio è l’ancora di salvezza dei privati.
Foto di Paolo Baraldi
All'interno del mercato delle auto, il segmento dei pick up è molto particolare. E' composto essenzialmente da una gran parte di veicoli prettamente fuoristrada e da una parte, molto più piccola, di veicoli puramente commerciali. Se questi ultimi sono destinati chiaramente ad un uso prettamente professionale, i primi hanno tutte le caratteristiche per essere utilizzati come un normale SUV o fuoristrada.
Nella realtà italiana, l'utilizzo come privati di questi veicoli è complicato. Infatti i pick up possono essere immatricolati solo come autocarri N1 e non come autovetture M1, una scelta contorta, del tutto italiana, che nasce da esigenze squisitamente fiscali che impongono a questa categoria di veicoli tutte le limitazioni che un normale utente privato troverebbe se volesse utilizzare un furgone per il suo tempo libero.
Il pick up da sempre molto apprezzato
Cosa contraddistingue un pick up rispetto ad altri tipi di veicoli e perché sono così apprezzati. Robustezza e versatilità sono due caratteristiche peculiari, insieme alla capacità di carico molto apprezzata nel mercato americano, dove, ad esempio, il Ford F-150 è da sempre il veicolo più venduto. I pick up sono progettati e costruiti con le stesse caratteristiche dei fuoristrada 4x4: telaio a longheroni, ponte rigido posteriore, sospensioni posteriori a balestra, trazione integrale, differenziale autobloccante, se non bloccabile, e marce ridotte. Una parte trascurabile di questo tipo di veicoli deriva invece da veicoli commerciali, come il Fiat Fiorino pick up.
Il cassone è senza ombra di dubbio la caratteristica peculiare dei pick up che può variare a seconda del mezzo e della sua conformazione (cabina singola o doppia). Si tratta di un grande spazio per il carico che rende i pick up perfetti per chiunque abbia bisogno di caricare ma al tempo stesso necessiti di un mezzo capace di arrivare ovunque. Sono tante le categorie di utenti che potrebbero coniugare in un solo veicolo un partner di lavoro o di hobby con l’auto di famiglia. Già, perché i moderni pick up sono anche comodi e confortevoli, alcuni dotati di dotazioni e rifiniture degne di berline e SUV di alta gamma. Infine, i pick up sono capaci di trasportare fino a cinque persone oltre alla possibilità di chiudere il cassone con un hard-top per trasportare anche oggetti di valore.
I pick up (uso terzi) secondo la legge
Come detto all’inizio, i pick up non sono considerati come in altre nazioni alla stregua delle comuni vetture. In Italia queste ultime, come recita il Codice della Strada sono “destinate al trasporto di persone, avente al massimo nove posti, compreso quello del conducente”, peculiarità che le rendono idonee all’uso privato, per la famiglia con relativi bagagli e animali domestici per 365 giorni l’anno. I pick up invece, in quanto autocarri sono “destinati al trasporto di cose e delle persone addette all'uso o al trasporto delle cose stesse”, questo significa che a bordo possono prendere posto solo le merci connesse all’attività dell’impresa e le persone addette al carico, allo scarico ed all’utilizzo delle eventuali attrezzature trasportate.
Cosa succede se un automobilista proprietario di un pick up lo utilizza per uso privato con la famiglia o con gli amici per andare in vacanza o per uso ludico?
Per il Codice della Strada, “chiunque utilizza un veicolo per una destinazione o per un uso diversi da quelli indicati sulla carta di circolazione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 80 a euro 318”. Non solo: in caso di uso privato di un autocarro si rischia anche la sospensione della carta di circolazione da 1 a 6 mesi, in caso di recidiva la sospensione è da sei a dodici mesi. Viene quindi da dire che se si usa un pick up per svago o con la famiglia si rischiano sanzioni e il ritiro della carta di circolazione. Se l’uso del pick up è invece connesso all’attività dell’impresa proprietaria – anche nel caso di una ditta individuale – non ci sono limitazione temporali, però è bene avere sempre a bordo la documentazione di carico. Anche se si sta tornando alla base da una consegna, la bolla della consegna effettuata certifica che il mezzo sta lavorando in chiave aziendale.
Tutta colpa del fisco?
Negli altri paesi europei la legislazione è meno complessa rispetto a quella italiana: infatti, la classificazione europea N1 non fa distinzioni circa la natura della merce trasportata né dei passeggeri. In Italia invece il Codice della Strada è stato piegato alle ragioni del fisco, e siccome gli autocarri pagano un bollo ridotto rispetto alle vetture si è deciso di porre un freno alla loro diffusione nella maniera più semplice e allo stesso tempo più iniqua. Nulla vieta ad un privato di comprare un autocarro, ma senza beneficiare delle detraibilità e della deducibilità fiscali di cui beneficiano le aziende. Basterebbe allora far pagare ai privati il bollo come se fosse un’autovettura concedendogli la facoltà di utilizzare il pick up quando vuole trasportando chiunque si voglia. Una soluzione facile ma per ora ignorata dal legislatore.
Tutto quello detto fino a qui, vale se il pick up è omologato “Uso Terzi”. Se invece fosse omologato “Uso Proprio”?
L’Uso Proprio è l’ancora di salvezza per gli amanti dei pick up.
Se volete acquistare un pick up e non avere problemi, la prima cosa da controllare è il libretto di circolazione e la tipologia di uso per cui è stato registrato l’autocarro.
E' sufficiente che l'autocarro sia immatricolato N1 "Uso Proprio" per poterlo utilizzare senza i limiti descritti fino a qui nell'articolo.
Se invece la vettura autocarro è registrata sulla carta di circolazione come Uso Terzi, allora l’utilizzo è limitato esclusivamente all’uso lavorativo. In questo caso quindi l’auto immatricolata autocarro non può essere usata liberamente e non può trasportare persone esterne all’attività. Si tratta infatti di un autocarro a reddito commerciale, vincolato alle attività aziendali e alle persone che le svolgono. Sull’autocarro uso di terzi non possono quindi salire persone che non appartengono all’organico aziendale.
È quindi molto importante controllare sempre come è stato registrato l’autocarro.
Approfondimento sull’omologazione Autocarro N1
Per sapere come è stato identificato un autocarro si fa riferimento alla carta di circolazione. Se è riportata la sigla “N1”, allora si tratta di un autocarro leggero avente massa complessiva a pieno carico entro / non oltre i 35 quintali a pieno carico.
Gli autocarri leggeri non sono quindi soggetti ai blocchi del traffico previsti per gli autocarri pesanti, cioè quelli di massa superiore a 7,5 tonnellate.
Se immatricolato come “Uso Proprio”, l’autocarro N1 può essere guidato liberamente anche nei giorni festivi e può essere usata per trasportare qualsiasi tipo di persona, anche familiari e bambini.
Riassumendo, occorre quindi controllare sul libretto che al punto “J” (categoria del veicolo) sia indicato “N1” e al punto “J.1” (destinazione ed uso) sia indicato “Autocarro per trasporto di cose – uso proprio”.
Il punto “J.2” (carrozzeria) indica poi il tipo di carrozzeria:
K0 = cassone
F0 = furgone
Per K0 si intendono tutti i pick-up, mentre con F0 si identificano non solamente i furgoni come il Fiat Doblò, Fiat Ducato, ecc., ma in generale anche gli autocarri leggeri proposti direttamente dai concessionari come suv, fuoristrada o station wagon.
Altra cosa da controllare sempre è il punto “S.1” (numero posti a sedere, compreso quello del conducente), che indica il numero di posti per cui è omologata la macchina.
Ed infine, i falsi autocarri
Per falsi autocarri si intendono le auto immatricolate come autocarro che non rispettano una o più dei seguenti requisiti:
- massa inferiore a 3,5 tonnellate
- immatricolazione in categoria N1
- 4 o più posti a sedere
- rapporto Potenza / Portata maggiore o uguale a 180
Resta comunque valido il discorso anche se un SUV o una macchina supera tutti questi requisiti, non è comunque detto che possa godere di tutti i vantaggi e i benefici connessi agli autocarri, in quanto la deducibilità fiscale massima (100%) è concessa solamente se il veicolo è usato esclusivamente a fini di impresa.