Ad un mese esatto dal Jeepers Meeting 2019, vi riproponiamo questa bella intervista con Bruno Tinelli il deus ex machina del primo raduno europeo dedicato a Jeep e del Jeepers Club Milano.
Foto e testo di Paolo Baraldi
Sono molti gli appassionati italiani di Jeep ed ognuno di loro ha una storia interessante da raccontare. Ma tra tutti i Jeepers, uno ha lasciato il segno più degli altri; stiamo parlando di Bruno Tinelli. Bruno è l’ideatore ed il deus ex machina del Jeepers Meeting, il raduno monomarca Jeep con il record europeo di più veicoli iscritti. Tinelli è un profondo conoscitore della storia del brand a stelle e strisce oltre ad essere un collezionista di numerose Jeep esclusive sia per la loro storia che per la loro singolarità. Il primo incontro con Bruno Tinelli lo ho avuto moltissimi anni or sono in una fredda notte in quel di Legnano durante l’attesa per la partenza per una gara di Challenge. Poi ho avuto modo di conoscerlo meglio sia al Jeepers Meeting che durante vari incontri al Jeepers Club Milano. Con questa intervista esclusiva conosceremo meglio Bruno e la sua storia.
Intervista con Bruno Tinelli
Come ti sei avvicinato al mondo dell offroad e come é nata la tua passione per jeep? Prima la passione per jeep o per l offroad?
E’ stata proprio la jeep che mi ha avvicinato al fuoristrada, negli anni 80 quando la moda dei "paninari" a Milano imperversava io passavo le ore fuori dalle birrerie e dai locali ad ammirare quello che in quel momento era l'auto che rappresentava di più quella corrente: la Jeep CJ! Finalmente nel 1985 riuscii ad acquistare un CJ7 diesel usato e da quel momento la mia vita si legò in maniera inscindibile a questo marchio e a tutto ciò che lo rappresenta. Da avere una Jeep ed appassionarsi all'offroad il passo fu breve e dopo una decina di anni in club multi marca e di attività agonistica (campione Challenge 1998 con Wrangler TJ) la mia strada si incrociò nel 1998 con il Jeepers Club Milano.
Bene, parlaci del Jeepers Club Milano…
E’ stato fondato nel 1995 da un gruppo di amici appassionati di CJ e Yj ed in quel periodo incominciava ad affacciarsi alle realtà fuoristradistiche di quel tempo. Il nostro club non ha una forma giuridica ma è solo un folto gruppo di amici che si ritrova per stare insieme per vivere la stessa passione senza tessere o altri vincoli burocratici: stai con noi e sei uno di noi! In quegli anni, abbandonando definitivamente il settore gare e unendomi a loro era arrivato per me il momento di realizzare il mio sogno: quello di organizzare un raduno monomarca Jeep come lo avevo sempre immaginato.
Stai parlando del Jeepers Meeting?
Si, l'occasione si presentò nel 2003, quando una sera in pizzeria illustrai il mio progetto all'amico Ezio Raffredi. Decidemmo che il posto più adatto ad una manifestazione di quel genere fosse la pista offroad di Maggiora e dopo una telefonata a Riccardo Fasola, allora vicepresidente del club di fuoristrada locale, i giochi erano fatti. All'inizio eravamo ospiti di una manifestazione che si chiamava "Festa dello Sport" che poi negli anni si spense per fare posto a quello che ora è il Jeepers Meeting che tutti conoscono. Lo spirito e la passione che si è creata intorno a questo raduno ogni volta ci galvanizza e ci da la forza per lavorare all'edizione seguente.
Al meeting spesso esponi dei bellissimi esemplari Jeep, quando e perché hai iniziato a collezionarli?
E' grazie ed insieme all'amico Fabrizio Mereghetti che ho cominciato negli anni 80 a recuperare le prime Jeep che allora non avevano un gran valore, anzi, qualcuna nel corso degli anni ci è stata anche regalata. Tutto cominciò un giorno in cui Fabrizio mi disse di avere trovato a Vigevano un CJ7 V8 a poco più di due milioni di lire, io mi offrii di andare a vederlo insieme ed mi misi in società con lui senza essere invitato. Per fortuna mi accettò di buon grado ed iniziammo questa avventura insieme senza sapere dove ci avrebbe portato poi nel corso degli anni. Infatti tempo dopo, durante una gara di velocità in Piemonte, ci ritrovammo con il motore del nostro Renegade fuso, e la necessità di trovare un nuovo propulsore ci portò ad acquistare un CJ7 V8 automatico radiato a cui togliere quanto ci serviva. Il problema fu che nessuno dei due ebbe il coraggio di smontarla e fu parcheggiata senza togliere neanche un bullone, riprendendo poi le ricerche del motore. Seconda occasione un Cherokee Chief del 1979 abbandonato da molti anni presso un concessionario BMW di Varese, anche lui risparmiato e messo al sicuro insieme all'altra Jeep. Dopo questi due tentativi andati a male passammo alla ricerca del solo motore per evitare altre sorprese, anche se in quel periodo si trovavano spesso e volentieri occasioni veramente e pochi soldi. In pochi anni trovammo e accumulammo tante Jeep che venivano radiate è smantellate sotto i colpi della tassa sui fuoristrada, dei bolli e del redditometro. Ecco, così è iniziata la collezione che tutti possono ammirare presso la sede del Jeepers Club Milano.
Al club realizzate restauri e preparazioni come la hot rod, perché e cosa significano per voi?
La passione per la personalizzazione della Jeep che mi animava nella prima decade da jeeper, si trasformava anno dopo anno in senso di conservazione e restauro maniacale di quello che ora stava diventando un'auto storica. Dopo anni di restauri originali e' stato il Jeepers Meeting ed il gruppo che ne fa parte a darmi nuovi stimoli e a trasformare la ricerca "dell'originale" con la ricerca "dell'originalità " senza perdere il gusto per i dettagli principali della Jeep che si prepara. Ed è così e con queste motivazioni che dopo il J20 Surrey Gala Edition ci siamo inventati il CJ6 Hot Road levi's Edition e a seguire tutte le altre show car.
La Hot Rod, pur non essendo un 4x4 come siamo abituati a vedere, perché ha avuto tanto successo anche all’estero. Puoi dirci qualche cosa di più sull’idea che sta alla base di questa bella creazione?
Io avevo visto a Chambon sur Jeep anni fa un Hot Rod su base Willys MB e l'idea di costruirne una su base CJ mi piaceva. A quel punto grazie al sempre motivato team JM e soprattutto a Roberto “Bob” Lanzarotta che già spingeva da tempo questa idea, siamo partiti con il progetto. Penso che il successo della Hot Rod sia stato il giusto equilibrio tra "l'originale" e "l'originalità" , e visto che ci siamo anche divertiti molto abbiamo iniziato una tradizione.
Anche i canali ufficiali di Jeep hanno spesso utilizzato la Hot Rod e le tue Jeep per esposizioni ed eventi, quale è il tuo/vostro rapporto con la casa madre e con le ultime arrivate? Ovviamente sto parlando della nuova Renegade…
Un'altro tassello che ci ha inorgoglito è stato l'interessamento da parte di Jeep al nostro raduno e alla nostra passione che mettiamo ogni volta in campo. Tutti mi chiedono pareri ogni volta che esce un modello nuovo di Jeep, ed io rispondo che quelli di cui sono innamorato le hanno già costruite tutte, bisogna solo trovarle! Devo dire che però il Wrangler ha rispettato ancora le caratteristiche tecnico-estetiche della Jeep che più amo: il CJ. Tanti si sono arrabbiati e me ne hanno parlato per ore del nome che impropriamente è stato dato al nuovo modello costruito a Melfi, però come dissi allora sarà il mercato a dare la risposta. Risposta che possiamo vedere ogni giorno per le strade e che non da dubbi sul risultato ottenuto. Questa e' l'evoluzione di quello che il mercato ora sta cercando e noi dello zoccolo duro possiamo guardare alla finestra ad aspettare che qualcuno di questi possessori di moderne Jeep possa diventare "uno di noi".
Ringraziamo Bruno Tinelli per essersi raccontato per i nostri lettori e lo lasciamo agli impegni per la preparazione del Jeepes Meeting 2019.
Il museo del Jeepers Club Milano
Jeepers Meeting Woodstock Edition
Il Jeepers Meeting è il leggendario appuntamento dell'anno dedicato a tutti gli appassionato del mitico brand a stelle e strisce. il JM è organizzato dal Jeepers Club Milano e dallo Sport Club Maggiora. Nel corso degli anni il Jeepers Meeting è cresciuto sino ad affermarsi come il più importante evento Jeep in Europa detenendo il record europeo del più alto numero di 4x4 presenti ad un raduno Jeep.
Il Jeepers Meeting è dedicato a chi è sempre venuto, a chi è venuto una sola volta, a chi non c'è mai stato e anche a chi non sa cos'è ma soprattutto a chi verrà all'edizione 2019!
Chiamata a raccolta per tutti i jeepers europei
La 17° edizione del più grande raduno monomarca JEEP d'Europa è dedicata a Woodstock. Per il sedicesimo anno, il Jeepers Meeting si svolge alla Maggiora Offroad Arena dal 27 al 30 giugno.