Alla sua tredicesima edizione, la Nitto King of the Hammers Powered By Optima Batteries è diventata un evento nell'evento senza pari al mondo. Dopo 235 miglia che hanno messo alla prova piloti e veicoli, Jason Scherer vince per la terza volta e la seconda consecutiva la King of the Hammers.
Foto e testo di Paolo Baraldi
La prima King of the Hammers, nata quasi per gioco, si è svolta nel 2007 con soli 12 equipaggi in gara; da allora è cresciuta esponenzialmente fino ad essere riconosciuta a livello mondiale come "la più dura gara di un giorno nel deserto". Il merito di tutto questo successo è sicuramente di Dave Cole che ha avuto, insieme a Jeff Knoll, l'intuizione di unire in una unica corsa le due discipline più amate dai fuoristradisti americani: le Desert Race ed il Rock Crawling. Da quel famoso 2007, l'evento ogni anno è sempre più cresciuto trasformandosi in poco tempo in una settimana ricca di gare e di spettacolo. Quest'anno, nella Johnson Valley erano presenti oltre 50.000 spettatori ed in 2.000.000 hanno seguito la KOH Week in streaming. Numeri che la dicono lunga sulla notorietà di questa manifestazione. Come detto, si tratta di una settimana intensa e ricca di appuntamenti importanti e sicuramente la gara della classe 4400 del venerdì è quella più attesa.
Qualifiche - Come ormai tutti ben sanno, la King of the Hammers è preceduta dalle qualifiche che oltre a determinare l'ordine di partenza della gara vera e propria, per alcuni piloti sono anche l'ultima occasione per potervi accedere. Martedì 5 febbraio, dalle 8 del mattino, 114 piloti sono scesi in pista per le qualifying della classe 4400. La cosiddetta Short Course, che ogni anno è diversa, è stata la protagonista delle qualifiche ed anche se breve, il suo percorso rispecchia le insidie della King of the Hammers ed è in grado di offrire un ottimo spettacolo. Sebbene tutti i piloti hanno dato il massimo durante la loro sessione, quelli della Power Hour sono stati i più attesi dal pubblico ed anche i più veloci. I 19 top divres di Ultra4 hanno sfidato il cronometro, il percorso e se stessi per ottenere il miglior tempo e di conseguenza la miglior posizione nella griglia di partenza della KOH. Partire tra i primi alla King of the Hammers, non è solo un fatto di prestigio ma è importante per non trovarsi bloccati negli ingorghi che si formano lungo i trails più difficili.
Nick Nelson con un tempo di 02:18.39 è stato il più veloce seguito da Jason Scherer (02:18.46) vincitore della scorsa edizione della KOH e da Loren Healy (02:19.78). Casey Currie è sesto, Shannon Campbell, il migliore della sua famiglia, è decimo, Erik Miller diciannovesimo, Levi Shirley ventisettesimo e Bailey Cole trentatreesimo.
Il più veloce del Team Europe è stato lo spagnolo Inaki Lanzagorta Egia, quarantaseiesimo, con un tempo di 02:46.00. Daniel Roderick (UK) con un tempo di 03:23.81 si classifica novantunesimo, Nicolas Montador (F), reduce da un cambio inaspettato del motore, con 03:24.15 è novantaduesimo, Neville Ciantar (M) con 03:30.43 è novantaquattresimo e Michael Hen (IL) con 03:39.51 è novantasettesimo.
Nitto King of the Hammers Powered By Optima Batteries - Venerdì 8 febbraio dalle 6 del mattino, con il levarsi del sole, i piloti si allineano per le vie di Hammertown per essere pronti per la partenza che per i primi due piloti, Nick Nelson e Jason Scherer, è fissata per le 08.00 am. Il percorso della King of the Hammers 2019 è di 235 miglia ed è composto da tre diversi circuiti: il primo veloce nel deserto mentre gli altri due attraversano i più famosi e duri Hammers (trails) della Johnson Valley.
Per quasi tutta la gara, la battaglia più diretta è stata tra Jason Scherer, Erik Miller e Wayland Campbell. Purtroppo quest'ultimo dopo un problema meccanico al terzo giro ha perso ogni possibilità di guadagnare la vittoria lasciando così la sfida finale a Jason Scherer ed Erik Miller.
Dopo 6 ore, 32 minuti e 39 secondi di gara, Jason Scherer vince per la terza volta (2009, 2018 e 2019) la King of the Hammers, come lui solo Shannon Campbell, ed è il primo a farlo per due anni consecutivi. Scherer è un imprenditore di successo e fuoristradista da tutta la sua vita. Ha vinto per la prima volta la King of the Hammers nel 2009, quando l'evento era ancora agli inizi. Nel decennio successivo ha cercato di costruire una veicolo in grado di ripetere quel successo iniziale. Nel 2018 ci è riuscito e quest'anno ha bissato! Jason Scherer sul podio ci confida che "è stato impegnativo sin dalla prima curva. Non puoi immaginare quanto sia fantastico quando tutto funziona bene". Diversi piloti hanno gareggiato per la vittoria, ma Scherer ha avuto una giornata quasi perfetta per battere Miller di cinque minuti.
Erik Miller, due volte "Re" (2012 e 2016) si classifica quindi secondo. Sul podio, ringrazia il suo team, sua moglie, alla quale ha fatto la dichiarazione nel 2016 proprio su questo podio ed il suo bambino di un mese. "Sono davvero orgoglioso di questo sport" ci confessa Miller, "è impressionante vedere tutte queste persone ad Hammertown. Non ho mai visto così tanti fan internazionali. È stupendo!
Shannon Campbell con 7 ore, 17 minuti e 17 secondi è terzo. Il podio è quasi identico al 2018, solo che l'anno scorso è stato Wayland Campbell a completare il podio in terza posizione invece di suo padre, il tre volte "Re" Shannon. "Wayland era al secondo posto all'ultimo giro ed era molto vicino a Scherer" ci dice Shannon, "poi ho saputo che ha avuto un problema e cercava di raggiungere il campo per sostituire l'A-Arm. Alla pit ho preso il ricambio per lui e glielo ho portato. Mi è dispiaciuto enormemente per lui!" Bailey Campbell si è invece classificata ottava dimostrandosi all'altezza del suo nome e confermando di essere una tra le più toste donne al volante.
Solo 29 dei 111 alla partenza hanno raggiunto il traguardo entro il limite massimo delle 14 ore. Tra i "non finisher" alcuni nomi noti come Levi Shirley, Randy Slawson e Jordan Pellegrino.
Per il Team Europe, è stata dura, anche più del previsto! Tutti erano consapevoli che partecipare alla King of the Hammers non fosse una cosa facile ma, purtroppo, la sfortuna ha pesantemente ritardato i piloti di Ultra4 Europe. Tutti e cinque gli equipaggi non riescono a finire entro il tempo massimo ma comunque risultano in classifica. Il migliore, trentasettesimo, è l'inglese Daniel Roderick che ha messo in gioco tutto quello che aveva per partecipare alla KOH. Al cinquantottesimo posto e secondo degli europei troviamo il maltese Neville Cianter, seguito subito dallo spagnolo Inaki Lanzagorta Egia. Il francese Nicolas Montador è sessantatreesimo, Nicolas ha accusato una importante rottura all'ammortizzatore nel primo giro che lo ha attardato di molto e poi il cambio lo ha abbandonato. Infine l'israeliano Michael Hen si classifica sessantanovesimo.
Il Nitto King of the Hammers powered by Optima Batteries dà il via alla stagione 2019 di Ultra4, che consiste in tre serie (Est, Ovest e Nord) con più gare per ogni serie. La prossima gara è la Ultra4 Stampede il 22 marzo che si svolgerà vicino a Sacramento, in California. Ulteriori informazioni su www.ultra4racing.com.
I vincitori della King of the Hammers
2019 - Jason Scherer e Jason Berger
2018 - Jason Scherer e Jason Berger
2017 - Shannon Campbell
2016 - Erik Miller e Robert Ruggiero
2015 - Randy Slawson e Michael Slawson
2014 - Loren Healy e Casey Trujillo
2013 - Randy Slawson e Michael Slawson
2012 - Erik Miller e Robert Ruggiero
2011 - Shannon Campbell
2010 - Loren Healy e Rodney Woody
2009 - Jason Scherer e Jason Berger
2008 - Shannon Campbell
2007 - JR Reynolds e Randy Slawson
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