A cura di Paolo Baraldi
Sono numerosi i gruppi e le associazioni riguardanti il fuoristrada; tra queste sicuramente una, per numero di iscritti e per dinamismo, spicca sulle altre. Stiamo parlando di Si Fuoristrada. Per conoscere meglio questa realtà ed approfondire le principali tematiche che riguardano l'offroad italiano, abbiamo intervistato il presidente, o come ama definirsi il preside, Luciano Branchini.
Sono numerosi i gruppi e le associazioni riguardanti il fuoristrada; tra queste sicuramente una, per numero di iscritti e per dinamismo, spicca sulle altre. Stiamo parlando di Si Fuoristrada che oltre ad essere un gruppo in Facebook con oltre 20000 iscritti è un'associazione sportiva molto attiva sia nella promozione di questo sport che nel campo della beneficenza. Si Fuoristrada è un gruppo aperto a tutti, che nasce dall’idea di promuovere e divulgare la passione del sano fuoristrada, praticato nel pieno rispetto della natura e del territorio. Le prospettive che si propongono sono quelle di creare una grande famiglia, un gruppo affiatato in cui ogni utente può familiarizzare e confrontarsi con gli altri, mettendo a disposizione personali esperienze, competenze tecniche e, perché no, la propria giovialità a chi, come lui, ama vivere lo sport e la natura, condividendo questa grande ed avvincente passione.
Per conoscere meglio Si Fuoristrada ed approfondire le principali tematiche che riguardano l'offroad italiano, abbiamo intervistato il presidente, o come ama definirsi il preside, Luciano Branchini.
- Ciao Luciano, quando e come hai iniziato a fare fuoristrada?
Ho iniziato nel 2006 per caso, navigando in internet mi sono imbattuto in un forum 4x4 del quale non ricordo il nome. Ho iniziato a chiacchierare e la curiosità saliva. Da li il primo appuntamento per un'uscita soft..... ed e' partito l'embolo del fuoristrada, poi è iniziata la frequentazione di fuoristrada.it..... e non mi sono più fermato.
- Che 4x4 hai posseduto e possiedi ora?
L'inizio e' stato con un SUV: uno splendido Kia Sorento. Dopo il primo raduno e alcune uscite ho capito che serviva un mezzo diverso per le mie aspirazioni, quindi è arrivato il Toyota, un LJ70 che ho usato per 5 anni. Successivamente la robustezza era il mio obbiettivo e quindi è arrivato il GR. Nel frattempo la curiosità di provare nuove emozioni mi ha portato a prendere una Jeep, un TJ 4.0 preparatissimo che usavo insieme al GR. Dopo essermi divertito un po' ho rivenduto il TJ e mi sono tenuto il mitico gieRRe rosso che dopo 7 anni mi accompagna ancora.
- Che tipo di offroad ti piace fare?
Mi piace fare qualsiasi tipo di offroad nei limiti del mezzo ovviamente. Diciamo che vado dalle passeggiate, alle piste, al fuoristrada medio arrivando a quello un po' più impegnativo. Amo i lunghi spostamenti, guidare è la mia passione e guidare un fuoristrada con il rumore delle gomme sull'asfalto e lo scarico aperto non ha prezzo!
- Quando e come ti è venuta l'idea di fondare Si Fuoristrada?
Più che un'idea è stato un "colpo di fulmine". Curiosando su Facebook mi era apparsa una pagina dal nome interessante "no fuoristrada"... e come ben sappiamo per un fuoristradista, con la passione nel sangue, era un affronto! Da li creai una pagina in netta contrapposizione "si fuoristrada". Nel giro di pochi giorni ebbe un successo enorme e l'idea fu quella di creare anche un gruppo; da li iniziò la grande avventura di Si Fuoristrada il gruppo a trazione integrale.
- Di cosa si occupa?
Si occupa di tutto quello che è il mondo del fuoristrada, in tutte le sue forme, indipendentemente dal mezzo che uno possiede e dal numero di ruote. Si Fuoristrada cerca di raggruppare gli appassionati in un unico gruppo senza fare distinzioni, poi la logica dei social fa si che ci siano oltre ad appassionati anche curiosi e desiderosi di entrare nel mondo del fuoristrada... non mancano i provocatori.
- Quali sono i progetti futuri di Si Fuoristrada?
I progetti futuri non saprei... se potessi prevedere il futuro mi sarei già trovato 5 numeri buoni e forse oggi non sarei qui. Gli attuali progetti riguardano la riqualificazione di aree verdi in disuso (ne abbiamo attualmente due in gestione come associazione), beneficenza, dialogo con le istituzioni che ci vorrebbero veder sparire e poi tantissimi altri progetti che saltano fuori e tornano... direi che bastano.
- Come gestisci i 20000 iscritti al gruppo e che supporto danno a Si Fuoristrada?
Il gruppo ormai si autogestisce da solo per la maggior parte dei casi. Sono state date solo alcune piccole e semplici regole sin dall'inizio. Rispetto per tutti in primis e niente compravendite, penso siano le basi della buona convivenza. Ci sono 12 amministratori, sempre presenti, che hanno preso a cuore il ruolo e anche se in maniera silente, tengono sempre un occhio su ciò che accade. Anche i nostri membri si autoregolano a loro volta o ci chiamano in causa quando le cose non vanno. Spesso mi trovo a dover scrivere lunghi post per cercare di riportare la pace; è il prezzo da pagare per poter mantenere un clima sereno... Gli iscritti ? Risposta scontata ....danno vita a Si Fuoristrada.
- Quale pensi dovrebbe essere il ruolo di una associazione di fuoristrada a livello nazionale?
La tutela del fuoristrada e dei fuoristradisti. Dicendo questo non ho detto nulla, ma allo stesso tempo ho detto tutto.
- Che potenzialità ha Si Fuoristrada e pensi che possa diventare portavoce di tutti i fuoristradisti italiani?
Non posso dirlo ne saperlo quali potenzialità ha Si Fuoristrada; di certo è uno dei gruppi del settore più numeroso e se l'unione fa la forza... La potenzialità maggiore è quella dei numeri. Penso che possa diventare portavoce, anche perché lo ha già fatto portando ai palazzi del potere la propria voce nonché la voce dei fuoristradisti.
- Chi pensi che debba tutelare e come il fuoristrada in Italia?
Noi fuoristradisti ovviamente, con la complicità delle associazioni e delle federazioni, ma siamo ancora indietro. Ci sono separazioni e rimaniamo chiusi come mentalità. Si sono create le classi sociali, spesso si guarda al mezzo e si perde la cognizione che il fuoristrada va tutelato.
- Quale pensi sia l'impatto ecologico del fuoristrada sull'ambiente e come farlo convivere con la tutela dello stesso?
Abbiamo stuprato questo pianeta da che siamo passati da scimmia a uomo; il processo di distruzione ha avuto un picco negli ultimi 150 anni ed ha raggiunto i massimi livelli negli ultimi 40... quindi o si cambia o si cambia! Questo anche il fuoristrada deve farlo nonostante si creda che l'impatto delle nostre auto non sia così accentuato. Rispetto per ciò che ci circonda, tutela di tutto quello che abbiamo come patrimonio per poterlo condividere anche con chi dopo di noi avrà la stessa nostra passione.
- Si Fuoristrada è favorevole al fuoristradismo libero o regolarizzato?
Il fuoristrada può benissimo essere libero se i singoli soggetti hanno preso coscienza di determinati comportamenti e metodi da tenere, ma visto che così non è, allora va regolarizzato, non vietato ma regolarizzato. Non siamo abituati a pensare in gruppo, ma singolarmente e per il benessere individuale, quindi servono regole, magari proposte da noi fuoristradisti.
- Se regolarizzato in che modo?
Semplicemente cercando di capire cosa stiamo sbagliando e fare un esame di coscienza che serva a darci autoregolamentazione; noi stessi dobbiamo capire dove è l'errore e correggerlo.
- Cambiando argomento, credo che uno dei problemi del fuoristrada in Italia sia la divisione in gruppi e associazioni spesso in lotta tra di loro; come si può superare questo stallo?
Dialogo, è' l'unica strada da percorrere, ma come detto sopra, le classi sociali che si sono create difficilmente riusciranno a convivere. Si Fuoristrada cerca in tutti i modi il dialogo, ma non e' facile. Diciamo che si vive di speranza: spero vivamente che tutti e tutte si rendano conto che serve dialogo.
- Quale futuro vedi per il fuoristrada?
Non roseo, un futuro fatto di battaglie, uno sport poco conosciuto, con poche regole e che utilizza come campo di gioco spazi comuni a tanti altri, avrà comunque sempre degli scontri.
- Altro argomento caldo: SUV e 4x4. Cosa ne pensi dei primi?
Sono un ex suvvaro. Penso sia il futuro, è inevitabile. Come in tutte le cose c'è un passato ed un futuro e dovremo imparare a convivere con i SUV. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo convivere, volente o nolente chi non sta' al passo con i tempi va a sparire. Il SUV è il futuro, noi possiamo solo fare forza sulla storicità dei nostri mezzi. Il SUV non è un fuoristrada ma è il futuro. Abbiamo perso pezzi unici di fuoristrada, vedi il Defender che tornerà come SUV?
- Gli sfottò tra i membri del gruppo sono solo un passatempo o rispecchiano alla fine delle vere divisioni tra i fuoristradisti?
Sono divisione. Sono lo specchio dei caratteri dei fuoristradisti: i veterani contro i novellini, gli estremisti contro i passeggiatori, quelli del bar contro quelli dei raduni e le uscite.
- Saltando a tutt'altro argomento, cosa pensi della stampa specializzata italiana?
Non leggo molto la stampa specializzata; penso a volte sia ripetitiva, cambia l'argomento ma siamo sempre li. La copertina è ogni mese diversa, ma il succo è sempre lo stesso. E' una mia impressione, ma non leggendo in maniera approfondita forse mi sbaglio...
- Cosa ti piacerebbe leggete sulle riviste?
Informazione sul mondo del fuoristrada intesa come legislazioni, regole e regolamenti. Molto spesso sui social escono solo bufale; la stampa dovrebbe informare, ma anche smentire chi propaganda bufale. La confusione che regna non va alimentata ma serve chiarezza.
- Prima di salutarti, visto che Natale si avvicina, cosa chiederesti a Babbo Natale per il fuoristrada?
E' scontato! Chiederei omologazioni e fuoristrada libero... è la letterina che tutti scriverebbero. Scherzo, io chiederei.... ho chiesto tante cose, ma non è successo mai nulla, quindi caro Babbo Natale dammi il tuo indirizzo preciso perché credo di avere quello sbagliato...
- C'è altro che tu voglia aggiungere?
Aggiungo che Si Fuoristrada è per me un lavoro, sembra ridicolo ma è diventato un lavoro e pure non retribuito. Spero mi riconoscano una pensione di anzianità e mi riconoscano come quello di Si Fuoristrada che rompeva le scatole a tutto e a tutti pur di farci vivere con serenità una passione.
Ringraziando Luciano Branchini per la sua disponibilità, vi linkiamo i canali di Si Fuoristrada: