Foto e testo Paolo Baraldi
They do it better! Il californiano Casey Currie vince una difficilissima King of Portugal dopo aver lottato duramente con i top driver europei come Jim Marsden e Rob Butler. Gli italiani Bartolucci e Rocca possono dire a testa alta “io c’ero!”. La King of Portugal ha dimostrato ancora una volta di essere la più bella e dura gara del campionato Ultra4 Europe e quella che più assomiglia alla blasonata King of the Hammers.
Tra le gare europee del campionato Ultra4 Europe, sicuramente la King of Portugal è la più bella, la più dura e, ha detta di tutti i partecipanti, quella che più si avvicina alla leggendaria King of the Hammers. Tutto questo è stato possibile grazie al territorio che circonda Vimioso, piccolo villaggio situato nel distretto portoghese di Braganza, ricco di sterrati veloci e rocce di diverse dimensioni che ben si adattato a questo tipo di gara e che hanno permesso all’organizzatore Jose Rui Santos di creare un mix di percorso veramente all’altezza di una competizione Ultra4. Quest’anno la partecipazione alla King of Portugal è stata veramente alta: ben 49 equipaggi (2 negli UTV, 8 tra gli Stock, 6 nei Modified, 6 nella Legend e ben 25 nella classe regina Unlimited) si sono presentati sulla linea di partenza per dar vita ad una corsa che ha lasciato tutti col fiato sospeso sino all’ultimo metro. Tra i partecipanti, segnaliamo anche due nomi importanti; due piloti che hanno attraversato l’Atlantico per correre in Portogallo: Bailey Cole, figlio di Dave Cole patron della KOH, e Casey Currie pilota di punta della squadra offroad della Monster. Grazie a Ferdinando Bartolucci, con al suo fianco Eros Gibertini, e Girolamo Rocca, navigato da Stefano Re, anche l’Italia è stata ben rappresentata alla King of Portugal. Dopo le iscrizioni e le verifiche tecniche che si sono svolte nello stadio di Vimioso, giovedì 7 settembre si è svolto, su di una distanza di circa 4 km, il prologo che ha dato un primo assaggio di gara. L’inglese Rob Butler a bordo del suo single seater IFS, il primo ad essere totalmente realizzato in Europa, è stato il più veloce con Bartolucci in nona posizione e Rocca in ventesima.
Venerdì, si è entrati nel vivo della KOP con la prima lunga giornata di gara: 34 km di tracciato da percorrere 6 volte. Durante il race day 1 non sono mancati colpi di scena, rotture a sorpresa come quella avvenuta a Jim Marsden e rimonte impensabili. In questa fase Bartolucci e Rocca sono sempre stati li a giocarsela ad armi pari con i top ten drivers. A fine giornata la classifica vede primo il team Tuff 4x4, secondo Casey Currie e terzo Filipe Guimaraes. Ottimi Bartolucci e Rocca rispettivamente ottavo e undicesimo.
Ed eccoci all’ultimo e più massacrante giorno di gara per i partecipanti alla King of Portugal. Il race day 2, seppur di soli 24 km da percorrere 6 volte, ha messo veramente alla prova tutti. Anche se più corto del giorno precedente, il passaggio tra le imponenti rocce della Disosaur Eggs ha fatto si che l’ultimo giorno di gara sia stato quello decisivo per la vittoria. Sicuramente unica in Europa, la Dinosaur Eggs ha richiesto ai piloti di tirare fuori tutti i loro attributi e mostrare di cosa sono capaci con un volante tra le mani. Tra tutti, l’americano Casey Currie è stato quello che meglio ha interpretato questo passaggio lasciando tutti a bocca aperta per averlo effettuato tutte le volte sempre senza l’uso del verricello e con una grande tranquillità; di certo, sarà stato grazie alla sua esperienza fatta alla King of the Hammers. Qui, Jim Marsden è stato uno dei piloti più spettacolari portando al limite il suo veicolo e regalando momenti di puro spettacolo con la macchina su di un fianco, il gas a fine corsa e le ruote alzate a salutare il cielo. L’inglese Rob Butler, in gara da solo, alle Dinosaur Eggs ha invece dato lezione di winching dopo che si è trovato in una brutta posizione; ha attaccato il verricello, ha messo la sua macchina sulle due ruote di destra e facendola slittare ha superato l’ostacolo tra gli applausi del pubblico. Seppur con qualche problema in più, anche i due equipaggi italiani hanno superato questo impegnativo passaggio.
Alla fine di una lunga e massacrante gara, possiamo dire che “ they do it better!” perché l’americano Casey Currie ha vinto la King of Portugal 2017 e la sua prima gara in Europa. Dopo aver passato la linea del traguardo, visibilmente provato, Casey ha commentato positivamente questa sua esperienza dicendosi sorpreso per quanto sia stata impegnativa: “negli States non pensavamo che una gara europea potesse essere così dura e difficile, sicuramente è una tra le più belle corse a cui abbia mai partecipato”. In seconda posizione si è classificato il pilota di casa Filipe Guimaraes che ha avuto una condotta di gara molto regolare ed in terza posizione l’inglese Jim Marsden che con il suo navigatore Helder da Rocha sono stati protagonisti di una grande rimonta. Incredibile a fine gara la condizione delle Maxxis di Jim: sembravano delle slick da Formula 1 tanto erano consumate.
Per gli italiani la King of Portugal si è conclusa con dei buoni piazzamenti. Bartolucci e Gibertini nonostante la rottura del differenziale posteriore e del semiasse in classifica sono quattordicesimi. La KOP è andata meglio per Rocca e Re che chiudono con un ottima decima posizione attardati soprattutto nella Dinosaur Eggs per la rottura del cavo del verricello. Per entrambi, l’esperienza si può dire positiva anche perché hanno dimostrato di poter essere li a lottare con i grandi equipaggi dell’Ultra4 Europe.