Foto e Testo di Paolo Baraldi
iL Carta Rallye 2016, andato in scena dal 7 al 14 marzo in 8 tappe, più una notturna, ha portato i numerosi partecipanti dalle splendide dune di Merzouga all'affascinante Plage Blanche sull'Oceano Atlantico, passando ovviamente per M'Hamid per l'irrinunciabile saluto al maestoso Erg Cheggaga.
Abbiamo seguito con passione ed amore il Carta Rallye sin dalla sua prima edizione che è andata in scena, quasi in sordina, nel 2014. Sin da allora non abbiamo mai avuto dubbi sulla qualità di questa gara, sia perchè il garante ne era, ed è ancora oggi, il mitico inglese Chris Armelin e sia per l'ottima intuizione che sta alla base della formula scelta: una corsa di livello professionale ma con un'anima tutta amatoriale dove passione ed "ambiance" si mixano mirabilmente. L'anno scorso abbiamo assistito alle prime avvisaglie di successo su di un percorso che ricalcava quasi totalmente quello del 2014. Per il 2016, la scommessa è stata grande; un nuovo tracciato realizzato da nuovi scout che hanno dato vita ad un roadbook inedito e magnifico che ha portato i concorrenti attraverso alcuni dei luoghi più affascinanti del Marocco. A tutto questo, va aggiunta la concorrenza delle numerose competizioni rivali che hanno cercato, senza successo, di togliere partecipanti e visibilità al Carta Rallye.
Da Est verso Ovest; questo potrebbe essere lo slogan del Carta Rallye 2016, andato in scena dal 7 al 14 marzo, che in 8 tappe, più una notturna, ha portato i numerosi partecipanti dalle splendide dune di Merzouga all'affascinante Plage Blanche sull'Oceano Atlantico, passando ovviamente per M'Hamid per l'irrinunciabile saluto al maestoso Erg Cheggaga.
I 70 equipaggi in gara, tra Cross Country - GPS Challenge - Discovery, provenienti da mezza Europa, Francia - Portogallo - Inghilterra - Belgio - Olanda - Germania - Svizzera - Polonia - Italia, si sono ritrovati tutti a Merzouga per le iscrizioni e le verifiche tecniche per poi prendere confidenza con il terreno marocchino con le prime prove speciali che si sono svolte tra le sabbie dell'Erg Ghebbi e le polverose piste circostanti. In un susseguirsi di escalation di emozioni ed adrenalina, i concorrenti hanno incominciato a macinare chilometri su chilometri, per un totale di 2371 km, attraversando scenari unici, come l'impalpabile "Lost City", per portarsi sempre più verso ovest per il grande finale sulla mitica Plage Blanche che ha coronato una settimana di fatiche e gioie. In gara abbiamo trovato auto, side by side ed un camion; ognuno a modo suo a regalato spettacolo ed ognuno degli equipaggi non si è mai tirato indietro nella lotta al podio. Anche se il vincitore è uno solo, tutti i teams in gara hanno sicuramente vinto per sportività ed altruismo.
Tra le auto, la vittoria è andata ai francesi Lattard e Jimbert, a bordo di un bel Toyota 80, i quali sono stati in testa sin dall'inizio. Al secondo posto troviamo i tedeschi Walcher e Henschel e terzo l'equipaggio transalpino composto da Girousse e Stuz anche loro a bordo di un HDJ 80. Il Toyota di Girousse è stato acquistato qualche anno fa per mille euro e con solo un assetto nuovo è al suo terzo Carta Rallye sempre con buoni piazzamenti. Questo è sintomatico di questa gara! Non è sicuramente solo un veicolo performante che fa la differenza ma lo è l'equipaggio, la costanza e la buona navigazione. Questo fatto ci porta a dire che il Carta è una competizione veramente alla portata di tutti e non solo dei grandi teams.
Tra i Side by Side, il primo posto è andato ai francesi Soriano e Gauthier seguiti dai connazionali Pitavy e Colombet. Terzi la coppia volante olandese cioè Hatzmann e Ligtenbarg che sono stati gli unici, forse meno veloci, ma ha “prendere” tutti i Check Point.
GPS Challenge
Discovery
L’Edizione 2016 del Carta Rallye è stata archiviata appena dopo le premiazioni che si sono svolte a Fort Bou Jerif e già tutta l’attenzione è rivolta la prossimo anno che sicuramente non potrà essere da meno dell’edizione 2016.